5da816876c Solo l'agente delle forze speciali Jack Slater e il suo assistente alla programmazione dei computer possono salvare il mondo da Armageddon quando il supercomputer che ha ideato le iniziative nucleari americane impazzisce per il potere e decide di lanciare i missili.
In questa foto, una produzione canadese girata nella Repubblica Ceca vicino a Praga, Vincent Spano ritrae un colonnello delle Forze Speciali internato in una prigione militare per false accuse, a cui viene chiesto, in cambio della sua libertà, di riunire e guidare una vecchia unità della sua comando in un bunker, rappresentato come in Virginia, dove uno scienziato pazzo, Stewart LaGrange, ha modellato un sistema informatico, il Minotauro, dal quale minaccia di lanciare proiettili nucleari in Russia e Cina, iniziando così una Terza Guerra Mondiale. A quel punto il piccolo gruppo di sette intrepidi affronta un eccesso di ostacoli, il più fastidioso dei quali, se la memoria non contribuisce a nulla, include un cyborg assassino (la cui anima è stata fusa con la mente di LaGrange), una trappola esplosiva costituita da una bomba all'idrogeno, un reattore nucleare in via di estinzione e un generale dell'esercito traditore che fa tutto il possibile per ostacolare la missione attraverso l'omicidio e il sabotaggio del sistema informatico. Tutto questo è considerevole con cui trattare per la piccola band che si sta dirigendo verso una semplice confisca di poche chips di computer, e il film è molto vivace con un episodio pieno di pericoli rapidamente dopo un altro tentativo da parte degli eroi di trovare copertura dalla macchina apparentemente indistruttibile che opera cyborg. Le dimensioni del compito dell'unità dovrebbero essere più che sufficienti per ogni troupe da gestire, e la concentrazione ordinaria di coloro che sono coinvolti verrebbero probabilmente fissate su argomenti precedenti, ma quelle parti che si occupano della sceneggiatura sembrano fantasie romantiche e intrarelaturali tra questi incipiente i salvatori della pace mondiale saranno a posto, con un flusso incessante di dialoghi sdolcinatamente imbarazzanti e inappositi. Questo fallimento dell'immaginazione contribuisce a uno scenario superficiale e spesso confuso, chiaramente non chiarito da un errato montaggio post-produzione; tuttavia, la presenza di alcuni attori capaci è in qualche modo distraente, c'è una partitura ben orchestrata di Peter Allen, e il direttore della fotografia di Danny Nowak, conferisce alle scene d'azione un certo sapore di realismo, anche se di fronte ad una trama assurda.